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Nada Yoga

“Il Nada Yoga è una forma particolare di yoga che si basa sull’uso del suono, della musica e della concentrazione al fine di raggiungere l’armonizzazione fra il corpo e la mente e l’eliminazione dei cosiddetti blocchi energetici emotivi che, in base alla teoria psicosomatica, sono alla radice della maggior parte delle patologie. Nada in sanscrito, significa suono: i fondamenti teorici di questa disciplina si trovano in antichissimi trattati Indù (Gandharva Veda, Naradyia, Shiksha, ecc…..), in cui è stata formulata una teoria generale del suono (e della musica) su basi matematiche, fisiche e metafisiche. L’elemento portante di tutta la concezione musicoterapica del Nada Yoga consiste nell’attribuzione di un valore emotivo specifico e individuabile alle note musicali, in modo da utilizzare le numerose scale musicali (il sistema del Sud India,Karnatico ne prevede 72 principali) come mezzo per portare a livello conscio le varie emozioni (ansia,paura, tristezza, ecc…..) e attuare quindi una conversione delle energie emotive, una sorta di pulizia catartica. Il suono viene così ad essere utilizzato dal punto di vista psicologico (evocatore di stati emotivi); a questa azione mentale si aggiunge poi quella più strettamente fisica, in quanto le vibrazioni sonore usate
hanno anche la proprietà di raggiungere particolari punti del corpo, attuando una sorta di massaggio. La concentrazione (coscienza del corpo) poi, favorisce l’afflusso di sangue e di prana. Tutte le tecniche del Nada Yoga trovano un aggancio preciso con le teorie musicali del sistema monodico-modale usato da tre quinti delle popolazioni mondiali, basti tener presente che il risvolto pratico più immediato consiste nella possibilità di eliminare la parte armonica (accordi) e prendere in considerazione solo quella melodica (serie di suoni non sovrapposti, in pratica delle scale): in questo modo non solo è possibile attribuire a ciascuna delle dodici note comprese in un’ottava un preciso e invariabile senso emotivo, ma si semplifica enormemente la parte attiva del paziente, dal momento che dovrà cantare le scale che sono idonee a liberare i suoi blocchi emotivi. L’ultimo elemento teorico indispensabile per capire il modo di funzionamento della metodologia Nada Yoga è quello della tonica personale, una frequenza-base (espressa in Hertz) diversa per ogni persona corrispondente allo stato di calma fisica e mentale.

Assistiamo a un preciso parallelismo con la teoria musicale modale: la possibilità di dare un senso preciso alle varie note è data dal fatto che queste sono sempre riferite ad un suono base, detto tonica o bordone, che rimane invariato. Ogni persona è caratterizzata da una particolare nota tonica e quindi intonerà le varie scale sulla propria nota tonica: in questo modo sarà maggiore e più preciso l’effetto sia fisico che psichico del suono. … Una volta determinata la nota tonica (a cui corrispondono a livello statistico determinati caratteri della personalità), il soggetto (sottoposto alla pratica) viene addestrato al corretto canto del mantra OM. Senza approfondire il concetto di mantra, limitiamoci a intenderlo come una particolare vibrazione sonora che ha la proprietà di toccare determinati punti fisici, e soprattutto mentali psichici, in grado di produrre rilevanti cambiamenti dei parametri psicologici e fisici: questo in quanto, come suono puro ed emotivo, agisce ad un livello sub-conscio, andando direttamente alla cosiddetta mente incondizionata, e quindi scavalcando tutti i processi logici razionali.

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Il mantra OM consiste in tre suoni: A, U, M che hanno una localizzazione fisica in tre punti del corpo
umano, rispettivamente l’ombelico (considerato il centro di tutto il sistema nervoso), il cuore (il centro del
sentimento e della gioia), il cosiddetto occhio spirituale, situato in mezzo alla
fronte, centro mentale per eccellenza (e in corrispondenza della ghiandola
pineale o epifisi).
Il suono A è fatto cantare sulla nota tonica del soggetto: all’ombelico corrisponde
la frequenza della calma fisica e mentale, e infatti un leggero massaggio circolare
in senso orario porta immediatamente la tranquillità in un neonato. La vibrazione
prodotta dal suono A intonato sulla tonica va direttamente in quel punto e,
accompagnata da una particolare tecnica ritmico-respiratoria e dalla
concentrazione mentale, provoca uno stato di serenità e di rilassamento
profondo. Questo è un effetto molto utile soprattutto con pazienti agitati, sia
fisicamente che mentalmente. La procedura prevede la ripetizione continua di
tale canto per una decina di volte. Il ritmo su cui avviene la respirazione (che
prevede fasi di inalazione/trattenimento/canto/trattenimento) è determinato in
base ad un particolare calcolo che tiene conto delle pulsazioni cardiache: ……. .
Successivamente viene fatto cantare un altro suono, la U, con concentrazione
mentale al cuore: in questo caso si segue uno schema di respirazione

leggermente modificato.

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Infine si passa al suono M localizzato all’occhio spirituale: la partenza del suono, una A
breve che si trasforma subito in M. La vibrazione così ottenuta, si concentra nella zona
cerebrale, apportando modifiche nella circolazione sanguigna. …..
L’ultima fase del canto dell’OM prevede l’esecuzione in glissato dei tre suoni: partendo
con la A sulla tonica si prosegue cercando di toccare tutte le frequenze comprese
nell’ottava, passando per la U e finendo con la M sulla tonica alta. Ne risulta un suono
che ricorda quello di una sirena. In tal modo si attua una conversione delle frequenze
emotive che via via portano a galla diversi stati emotivi, unendo i blocchi di energia che
tutti più o meno abbiamo, dovuti all’accumulo di esperienze emozionali negative”.

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Tratto da “TECNICHE NADA YOGA NELLA PRATICA MUSICOTERAPEUTICA” di Riccardo Misto

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